lunedì 22 dicembre 2008

Grazie...


Ho bisogno di un sogno.
E ne ho bisogno ora. Subito. O, perlomeno, nella prossima settimana.
Ma che sto dicendo?
Io ce l'ho un sogno.
Ma non posso realizzarlo. O non me lo permettono.
Non posso perchè scappo sempre via sul più bello.
E poi lo sogno la notte.
Non posso perchè non posso accettare.
Mi rode dentro...
Così il sogno diventa un'arma a doppio taglio rivolta contro di me.
E ogni volta che si rinuncia a qualcosa, ci si illude.
Cosa ne dite? Ci si illude.
Ogni volta che si rinuncia a qualcosa, si rimane legati
per sempre all'oggetto della rinuncia.
Credo ciò.
E se io non volessi rinunciarvici???
Purtroppo so che non si è mai innamorati di qualcuno.
Anche se sembra.
Si è soltanto innamorati dell'idea che ci si è fatti di una data persona,
un'idea preconcetta e dettata dalla speranza.
Fermatevi a pensarci un minuto. Non è così che ci disinnamora?
La vostra idea è cambiata, vero?
E la mia?
Non lo so. Non ho mai saputo nulla sui miei sentimenti.
Forse non ne ho nemmeno mai provati.
E tu, che mi vuoi riportare alla vita...
Sei arrivato al momento giusto, credo.
Avevo giusto bisogno di un sogno.
Grazie, anche se tu, questo, non lo sai.

mercoledì 17 dicembre 2008

Un'altro castigo

Ci sono diversi modi di reagire.
Oppure si può subire.
È la strada più semplice, ma la più dolorosa.
Non importa. Eppure riempirei questo post con la stessa frase.
Ancora tre anni. Ancora tre anni. Ancora tre anni.
Ma che vuol dire un numero, poi?
Quando finalmente mi alzerò e me ne andrò senza voltarmi, cambierà qualcosa?
Questo odio che non mi permette nemmeno di scrivere e di dormire sparirà.
Ultimamente odio un po' tutti e tutto.
Odio me stessa e ciò che vorrei essere ma non sono, mi odio perchè so le cose e quando mi tocca esprimermi mi blocco e non riesco ad andare avanti, mi odio perchè continuo a deludere le aspettattive di tutti. Non sono mai riuscita a compiacere nessuno.
Ma questo è un bene o un male?
Non lo so.
Stavo per andarmene, sì, sparivo lentamente e ne ero felice. Ora sono ancora qui. E non credo di averlo voluto io, tanto che adesso ci penso spesso, a sparire con un gesto definitivo.
Ma non è questo il punto.
Veramente non so quale sia il punto, lo scopo di questo post...
Ma sono terribilmente incapace di esprimere quella voragine che sento dentro e che ogni giorno di allarga, come il buco dell'ozono, inghiottendomi lentamente.
Non basta nemmeno più la musica. È inutile, ora.
Non basta più niente. Un giorno, qualcuno mi darà la mia dose di morfina?
Non credo. Ma ora ascolterò ancora una volta le urla, abbasserò lo sguardo, farò finta di niente.
Ancora tre anni. Ancora tre anni. Ancora tre anni.
Se non prima.

sabato 13 dicembre 2008

Scrivere positivo...


C'è qualcuno che mi ha detto di scrivere cose positive.
Quel qualcuno ha ragione.
Dovrei finalmente cominciare a scrivere qualcosa di positivo.
Ma io mi sfogo scrivendo. E non conosco altro modo.
Alle volte è doloroso rileggere. È un po' come se questi "post" servissero a tentare
di disinfettare alcune ferite.
Ma rileggerne alcuni è come infettarle e farle sanguinare nuovamente.
Fattostà che lo sento, il sangue. Sgorga a fiotti. Come disse Baudelaire nella mia poesia
preferita... Eppure, se tasto, non trovo ferite.
"Alis, sei cambiata." "Alis, sei più pallida." "Alis sei dimagrita?" "Alis perchè copri i tuoi occhi azzurri con la frangia? Sai cosa darei io per avere i tuoi occhi?"
E scappo. Scappo da tutto. Da tutti. Scappo dal suo sorriso e dai suoi inviti.
E scappo da lei e dalla sua esuberante allegria.
E metto le cuffie e scappo.
Corro, scappo, la sera, dopo scuola. Corro perchè Bellinzona illuminata e piena d'alberi e vetrine decorate mi fa star male.
Mi fa vagare con i ricordi a cinque, sei, sette natali fa.
Quando la vita era semplice. Quando tutto era più semplice.
Quando non si vedeva lontano un miglio che ero triste. E la tristezza se ne andava in un attimo.
Bastava poco.
Quando bastava dire un "Mam-ma" per riscuotere un "Brava!" e far sorridere tutti. Bastava battere le mani, cantare un motivetto col cucchiaio come microfono...
I ricordi mi assalgono anche ora. Sono ricordi positivi. Belli. Puliti.
Ma allora perchè fanno così male?
Ho una pietra in fondo al cuore.
Alcuni nascono con le ali, altri con uno splendido sorriso.
Altri ancora come me. Con gli occhi cristallini e lucidi ed una pietra in fondo al cuore, dove il dolore convive con una terribile autocommiserazione.
È ciò che non mi lascia volare. O forse è solamente la paura di non esserne in grado.
Di cadere.
Io sono una che fa tutto difficile.
E me lo dice mia madre.
E me lo dice lui.
Va bene. Avete ragione. Sono una che fa tutto difficile.
E non riesce a scrivere positivo.

venerdì 12 dicembre 2008

Veleno

L'ho sognato. Il veleno. Dalle mie labbra fino a gelarmi il sangue.
Proprio come lei. Una Giulietta senza Romeo. Che finale desolante.
Mai ci fu storia di maggior dolore che quella di Giulietta e del suo amore.
Ma se lei non avesse conosciuto lui, avrebbe avuto vita più lunga?
Probabilmente sì. L'amore è pericoloso. Ed uccide senza pietà.
Ma che vita avrebbe potuto avere ella? Vuota. Buia.
"L'amore è la più saggia delle follie, un'amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire." Shakespeare

mercoledì 10 dicembre 2008

Le cose che ho capito...


Le cose che ho capito...

Ho capito che la società ha paura di tutto ciò che è diverso, e ciò che è diverso deve essere catalogato... Che sia "pazzo" o "artista" c'è la necessità di riportare tutto in una specie di forma di presunta normalità. C'è la necessità di fare sempre un'inventario, niente deve sfuggire a questo controllo automatizzato...

Ho capito che per avvitare una lampadina non occorre nessun'emo, tanto moriremo tutti. XD

Ho capito che bisogna sorridere sempre perchè domani potrebbe andare peggio.

Ho capito che l'indifferenza è meglio della vendetta.

Ho capito che se solo resti indietro nessuno ti apetta.

Ho capito che se la gente che pensa male di me sapesse cosa penso di lei penserebbe peggio.

Ho capito che se fai tutto da te vali qualcosa.

Ho capito che la vita è troppo breve per pettinarsi mediocremente.

Ho capito che non ti ama chi amor ti da ma chi ti guarda e tace.

Ho capito che un compromesso a volte vale la libertà.

Ho capito che lo stato uccide chi non doma.

E ho capito che se resti qui... Devi salvarti il culo.

domenica 7 dicembre 2008

Il mondo dietro una frangia o.O?!


Accucciata.
Il freddo marmo mi rende onore.
Odo il ghiacciante abbraccio
e l'oscura principessa incede. Maestosa.
Io vi omaggio, tenebre.
E maledico il giorno in cui il mio sogno diventò la mia rovina.
Andò in rovina.
Invoco vendetta.
Corteggiata dal principe incappucciato.
Regina delle rose, incantata dal luccichio della falce.
Chi mai osò sfiorare il meo pallido volto...
La fatal quiete lo colga.

Non credo che il mondo dietro una fragia sia diverso.
Solo un po' più scuro.
Ma forse è proprio questo il punto...
E alle volte ci vuole coraggio.
Ci vuole coraggio per tutto.
La gente probabilmente non capisce cosa vuol dire stare "non molto"
bene.
Sono in pochi quelli che capiscono.
La maggior parte si spaventa quando si accorge che stai molto
peggio di ciò che sembra.
Altri non capiranno mai.
Si limiteranno a cancellarti per sempre dalla loro vita.
Ma forse è un bene. O forse no.
Sarà che in questo periodo dell'anno gira per le strade
una malinconia agghiacciante.
Non so voi, ma a me, la città piena di luci mi fa
venire una grande tristezza.
Allora abbasso lo sguardo, alzo il cappuccio nero e cammino,
testa china, nella folla di clienti isterici che corrono da negozio a
negozio per fare gli acquisti di Natale.
Secondo me è inutile tutto questo affannarsi.
Per cosa poi?
Niente. Spendere. E basta.
È tutto un buisness, tutto un ritmo allucinante.
Veniamo continuamente bombardati da tutto. Da tutti.
Da dove sono partita? Non mi ricordo più.
Ma concludo diendo quello che penso da un po' di giorni a questa parte.
Alis si veste come le pare, segue gli ideali che preferisce,
e ascolta quelle che caxo le pare!
Fine. Punto.
Essere emo è un modo di reagire alla vita. Quando è buia.
Non rompetemi. Più.

sabato 29 novembre 2008

Dedicata a voi. Cari. Falsi.


Adesso basta.
Basta subire.
Ora mi metto all'angolo e chiudo i pugni.
Guai a chi si avvicina. Non osate. Più.
Sto solo aspettando un colpo di scena. E non sarete voi a fottermi un'altra volta.
Falsi. Tutti. Senza eccezioni. Perchè quelli che credo eccezioni tra un paio di giorni
si riveleranno uguali a tutti gli altri.
I ricordi fanno male. Come recitava una stupenda canzone: "I tatuaggi fanno male anni dopo che li hai fatti ma per quel che ricordano."
E le ferite causate dalle frecciatine dietro le spalle non guariscono. Sanguinano ininterrottamente.
Tutte le ferite. Profonde. Indelebili. Come quei fottuti ricordi.
E tutti voi.
Via. Andatevene via. Perchè non servite. E soprattuto siete falsi.
Non ho bisogno che mi buttiate ancor più giù. Ho toccato il fondo da più di una settimana.
E si vede. Lo so. E allora?!
Ora non ho voglia di farmi nuovamente largo a spintoni. Me ne starò qua.
Accucciata a terra.
Me ne andrò da sola. Tranquilli. Sarò io a liberarvi di me.
A terra. Nuovamente. Con sogni di latta da prendere a calci lungo la strada.
Ed un mazzo di fiori di kleenez e pastiglie per amiche.
È tutto ciò che rimane. Che serve. Che non fa male.
Pugni chiusi. Cuore pure.
Fan***o!

venerdì 28 novembre 2008

Vaccinazioni e neve...


Diario di Alis, in data 27 novembre 2008...

Sarebbe bello. Già, ci vorrebbe la neve. Per poter tornare indietro a quando eravamo bambini. A quando non avevamo pensieri o preoccupazioni ed il crimine più grave che commettevamo era rubare la marmellata dalla credenza.
Quando le magliette erano larghe e cadevano senza forme e noi giocavamo a fare le donne. Quando l'amore era il più vero, senza forme, senza chiedere più di un bacio sulla guancia.
Quando il futuro sembrava tutto rose e fiori.
Già, ci vorrebbe proprio una bella nevicata. E una sana battaglia all'ultimo sangue.
Giusto per dimenticare tutto per un secondo, per far finta che non sei qui, che non sei tu. Ma quella bambina di un tempo. Senza problemi.
Un'attimo sospeso nello spazio in cui rifugiarti e medicarti le ferite. E sfilarsi le frecce dalla schiena.

Oggi, 28 novembre 2008...

Nevica. E non accenna a smettere.
Niente battaglie.
Siamo grandi e vaccinati.
Ho sempre odiato le vaccinazioni.

4 mg. Da domani. E poi diventeranno 8 mg.

sabato 22 novembre 2008

Lips Like Morphine... (Kill Hannah)

Già, come morfina...
Perchè possa finalmente metter fine a questa mia inutile sofferenza.
A questa mia autodistruzione.
Perchè mi possa finire una volta per tutte.
Perchè sono stufa di restare qui. Dove mi hai abbandondata tu.
Nel "boulevard of broken dreams".
Senza una coperta da usare nelle notti fredde. Senza insegnarmi a cogliere un fiore. A scrivere una canzone.
Ma ora non ho più paura. Ne avevo prima.
Perchè tu, ora, te ne sei andato. Senza pietà per me.Ti ho donato troppo amore, forse.
Che gesto imperdonabile.
Forse te ne sei andato prima di vedere i tuoi sogni, i tuoi desideri, come tutti i nostri: frantumati come specchi dove la tua immagine non di potrà mai più riflettere.
Forse non volevi semplicemente che la vita ti sommergesse spegnedoti lentamente.
Forse sei stato più furbo di me. Di tutti noi.
O forse no.
Mi fermo un attimo a riprender fiato, sotto la pioggia.
All'angolo della banalità.
Uh? Una melodia. Chi è che canta? Una voce nel mio cervello. È strano come certe canzoni che hai sempre ascoltato si riempino improvvisamente di significato.
È strano come certe canzoni ti vengano in mente in certi momenti.

♪♫

Knock me out (knock me out),
Knock me out (knock me out).
Cause I’ve waited for all my life,
To be here with you tonight.
Just put me on my back,
Knock me out again.

♪♫


venerdì 21 novembre 2008

Giornata ventosa. Inutile.


La mia vita è un anigma privo di soluzioni.
Come già detto, non ho più energia da sprecare per tentare di risolverlo.
Ora lascerò che sia nuovamente il veleno a tenermi in vita.
Perchè son di nuovo morta dentro. Perchè questa non è vita.
Questo non è vivere.
È aspettare di morire.
Convivo da sempre con l'orrore ed il vuoto. Non lo sconfiggo e lentamente mi annienta.
Forse è solo questa maledetta malinconia e monotonia.
Ma ho capito che la vita non ha nessun dovere verso di noi.
E non perdona.
Così le ore, i gironi, le settimane, i mesi mi scivolano addosso e se ne vanno.
Non tornerà mai in dietro il tempo.
Magari a febbraio, quando stavo meglio.
Già, stavo meglio con quel vestito colorato. Era tutta un'altra cosa. Stavo bene perchè ero felice in quesl periodo; quando ancora ero una cosa proibita, una cosa selvaggia...
Stavo meglio, sì.
E ora mi chiedo solo se essere onesti conta.
Sono un'incognita senza soluzioni. Equazione impossibile. Uno zero al cubo.
E nonostante éla mia repulsione, l'orrore è dentro me. E non accenna ad andarsene, via.
Così assisto inerme alla mia distruzione. O resurrezione, non lo so.
E non mi oppongo.
L'estate, i ricordi, gli amici, mi sono scivolati tra le mani come sabbia al vento.
Ed è forte, oggi, il vento.
Quel vento che non perdona. Che spazza via ogni certezza e cancella tutto e ti scompiglia i capelli.
Ora voglio solo restare invisibile per tutto il tempo che mi pare.
Fuori tutti. Via tutti. Non rompete.
Anche se non c'è nessuno che rompe. Mai.
So cosa ci vorrebbe, ora. E sono terribilmente stanca di scrivere sempre la stessa cosa.
Ma è al più vera. La più sincera. Ci vorrebbe l'amore.
Ma tanto non ne avrò mai. Non essere amati è semplice sfortuna, non amare è una vera disgrazie. Io sono incapace di amare.
Non dormo più, oramai.
E sono in astinenza.
È il veleno che crea dipendenza.
E ne ho un terribile bisogno. Ora.
È solo un'altra battaglia persa...
Tanto vale che mi finiate.
Avanti. E pure tu, caro, e pure voi due e l'altra.
Sparatemi.
Umiliatemi ancora.
Stropicciate la mia vita come un foglio di carta.
Per quel che può valere...

martedì 18 novembre 2008

Divagazioni...


Forse è preoccupante. Forse no. Non ne ho idea. Ma so che così non va. Nulla. Però, per ora, me ne starò ancora un po' qua. Ferma. Mentre il mondo scorre. Ma so che chi sta seduto a guardare e non scrive la sua storia non può decidere il finale.
Buono a sapersi.
Maledetti. Maledetti voi. Maledetti tutti. E anche te.
No. Non ci picchieremo, caro, ci siamo volute veramente troppo bene. Ma tu non puoi capire.
E nemmeno lei. Che non ha mai saputo nulla, capito niente. Ma il niente è tutto? Forse solo in certe circostanze. Ora non è restato più niente da dire. Devo solo vomitare. Nessuno crede che la sua vita possa essere semplicemente normale.
Tutti pensiamo che dovrà essere fantastica.
Abbiamo tutti grandi aspettative su chi saremo e su dove andremo.
E speriamo d'arrivare primi. Ma poi ci si accorge che il traguardo è lontano. Io non ho più energie.
Non ora. Non ho nemmeno più amore.

E a volte mi viene in mente quell'altro, sapete?
Questo pensiero feroce e malinconico s'imprime nella mia mente. Non se ne va, quel pensiero non se ne va, è fisso, inchiodato a martellate nel mio cervello.
Fermate il mio cervello. Fermatelo ora. Divagazioni. Mille pensieri che non portano a niente se non all'autodistruzione. Ma forse non è questa la mia strada senz'amore?

E non sono i capelli che coprono gli occhi, non sono le cicatrici e le lacrime nere.
È più in profondità. Il cambiamento è più in profondità.

E fa male. Molto.

Divagazioni. Anestesia. Mi sento anestetizzata, immobile, senza spazio e senza tempo. Mi sento come se qualcuno avesse premuto il tasto stand by della mia vita.
In attesa che accada qualcosa.
Cosa deve succedere ancora? Cos'è successo?
Niente. Non è successo niente. Perchè tutto questo non è vero. Sono in un limbo di pensieri ed emozioni. Ora conto fino a tre e apro gli occhi, neri.
Ma...
Questo, putroppo, è tutto vero.



Sono diversa,
a tratti.
Alle volte abbiamo
bisogno d'esser diversi.
Di allontanarci. Di allontanarmi
dal mio io.
Altre volte, bisogno
di ricercare noi stessi.
Sono anni che non mi trovo più.
Persa sulla strada per l'esasperazione
e crisi di nervi già da un mese.
Nella folla del dolore.
A testa china.
E gocce di sangue che si spengono a terra
indelebili.

domenica 16 novembre 2008

Cinque cose


Credo che non serva molto per amare una persona.
Secondo me una persona si può amare, o smettere di odiare, appena ci si rende conto
di quanto è umana.
Bastano poche cose. Basta poco.
Basta un niente.
Ma il niente è tutto. E il tutto, si sa, è niente.
Bastano cinque cose.

Io piango per una canzone,
amo i cartoni animanti,
ho un logoro pupazzo che conservo da quando son nata e non parto mai in viaggio senza di lui,
sono stata scottata dall'amore,
vivo per la musica.

Queste sono le cinque cose che, sotto le mie oscure vesti,
mi rendono umana.
Queste sono le cinque cose per cui vi sarà più difficile odiarmi.
Anche se sono quel che sono.
Ma allora, tanto vale.

giovedì 13 novembre 2008

Quando non si riesce a dormire... Si riflette...


La stanchezza prende il posto della
rabbia.
Le lacrime scivolano silenziose e oscure...
Il sangue sgorga, a fiotti,
atteso con ansia.
E un pezzo di ferro tra le mani.
Non mi oppongo. Mio onore.
La pena capitale è più che meritata.
Perchè?
- Non lo so.-
Ma la sentenza è quella.
Condannata
Senz'aver commesso alcun reato
se non quello d'esser
nata.
Colpevole.

martedì 11 novembre 2008

La verità...


La verità è che l'amore mi ha bruciata.
Quando ero piccola l'amore mi ha scottata.
E me ne stavo seduta sul mio prato a contare le stelle nel cielo.
La verità è che io non ho amato.
Quando ero piccola io non ho amato.
E non vi è rimedio. Il passato è passato.
E non si può tornare indietro e cambiarlo. Se gioventù sapesse...
Se vecchiezza potesse...
Il fatto è che ultimamente mi sembra che non sia più in tempo per
scrollarmi tutto e vivere. Per scordare tutto e ridere.
Per togliermi le scarpe e correrre a piedi nudi sul mio prato.
Ho tentato di rispondere a tutte le mie domande e a cercare di non
scappare per non essere costretta a rincorrermi più in là quando
avrò più anni e le risposte ancora vaghe.
Ma ci sono domande che non hanno risposte.
E siamo fatti per sbagliare...
E poi tornare indietro.
E desiderare sempre quello che sta dietro al vetro: quello che non potremmo mai avere.
Io desidero l'amore. Quello vero.
Quello fatto di sogni, speranze, parole, rumori, giorni, attese, nuvole e baci.
La verità è che la musica mi ha salvata.
Quando ero piccola la musica mi ha salvata.
E me ne stavo seduta sul mio prato con le cuffie a sognare.
L'amore.

giovedì 6 novembre 2008

Un sogno...


Sta notte ti ho sognato.
Te ne stavi seduto sul bancone della cucina.
Come me, da quando sono piccola. Da quando ho imparato a salirci.
Te ne stavi poggiato lì ed io ti osservavo. Chiedendomi da dove
fossi venuto. Mi assomigliavi. Ma assomigliavi solamente a me.
E a nessun altro. Perchè quell'altro se n'è
già andato. Una nuvola che è tornata in cielo a spartirsi l'azzurro con gli altri fratelli.
Ti guardavo, poi, imboccandoti, hai sorriso.
E d'un tratto, in quel buio, nel mio buio, s'è acceso un lampo di certezza:
sì, c'eri. Esistevi. È stato come sentirsi colpire in petto da una fucilata.
Mi si è fermato il cuore.
E devo ammettere che ho avuto un po' di paura. Di te. Del caso che ti ha strappato
al nulla, per agganciarti a me.
La vita è una tale fatica, è una guerra che si ripete ogni giorno e i suoi
momenti di gioia sono parentesi brevi che si pagano un prezzo crudele.
E sai che ti dico?
Il mondo era strano. Anche la cucina, con te, era diversa.
Tu sei qualcuno che scompiglia i piani e ne crea di nuovi.
Perchè sai, nulla è più come era prima.
Le strade, i muri, le auto, le grondaie, le bottiglie, le coperte stese ad asciugare, perfino le tazze nel lavandino, il cane sul tappeto, la macchia sul divano e il caffè nella dispensa, la musica e le mani ora hanno te.
Mica lo sanno, eh?! Non è qualcosa che si vede. Però lo capiscono di colpo,
appena accade.
E dopo è semplicemente tutto in un altro modo.
A guardarle così, superficialmente, saranno ancora e proprio, muri, auto, grondaie, bottiglie, coperte stese ad sciugare, perfino tazze nel lavandino, cane sul tappeto, macchia sul divano e caffè nella dispensa.
Pure musica e mani.
Ma con in più te. È sempre una gran cosa quando aggiungi invece di sottrarre.
E che m'importa se sei cominciato per caso o per sbaglio?
Anche il mondo in cui ci troviamo non incominciò per caso e forse per sbaglio?
E tu non sei uno sbaglio. Non per me.
Con quel sorriso sdentato. E gli occhi identici ai miei.
E sai, lui, che se n'è andato.
Lui si sbagliava a credere che io non creda nella vita...
Ci credo! Ci credo! E mi piace.
Anche con le sue ingiustizie, le sue infamie, le sue tristezze...
E intendo viverla ad ogni costo. Anche con te.
Non voglio dimenticarti. Piccolo.
E quel che ricordo lo porto con me.
Non lo scordeò...
Come lui ha fatto. Con me.

mercoledì 5 novembre 2008

Ancora tre anni.


Eh, sì quella è Alis.
È vero che non parla più coi suoi.
Un giorno, giura al cielo, al sangue,
se ne andrà via da qua.
E non si volterà. Nemmeno morta.
Soprattutto morta. Altri tre anni. Solo.
Passano in fretta.
E per ora, resisterà ancora un po'. A pugni col mondo.
O no?
Non lo so. Non lo sa nemmeno lei.
Ora cerca solo un sogno in fondo al pianto.
Tenta di non annegare
in lacrime nere. Quello sguardo oscuro che la protegge, quante
discussioni anche per quello.
Per tutto.
Vorreste sapere cosa ha passato?
Che cosa ha pensato?
Che cosa vorrebbe?
No. Anche perchè non va bene. Nulla.
Lei non sarà mai così. Perfetta.
Lei è quella strana. E non cambierebbe per nulla al mondo.
E osserva le cicatrici; ma le parole fanno più male.
Soprattutto quelle dette senza umiltà, solo così, per far rumore.
Ma son quelle più vere. E non si scordano. E fanno male. Molto.
Ora ha chiuso a chiave la porta della sua cella. E ha ingoiato la chiave.
E non l'aprirà più per niente al mondo. Per nessuno. Tanto meno
per loro. E per lui. Basta.
Chiamatela patetica, chiamatela emo, chiamatela come ca**o vi pare!
"Dove se n'è andata quella bimba?"
"L'ho persa in una rissa piena di odio. Col mondo."
Aspetta solo un segnale per rompere il silenzio col sasso che ha
nello stomaco. E con gli anfibi.
Le viene da chiedersi perchè è ancora qui.
Semplice. Non può scappare. Intrappolata in un rotolo di disillusione.
Ancora tre anni.
E non ascolterà le ultime parole di nessuno. Non è restato niente da dire.
Vive la menzogna ma vive davvero la sua vita.
In nome dello squallore.
Loro non capiscono. E non capiranno mai.
La vita è sua! E tra tre anni se la riprenderà.
Deve solo aspettare...
Lei, ragazza di strada. Ferma. Sotto la pioggia.
A piangere, all'angolo della banalità.
Ha bisogno di un sogno. Solo quello.
Per ancora tre anni.
Per ora alzerà il volume delle cuffie.
E lascerà che la pioggia si mischi al sale delle lacrime.
Finchè basterà.

domenica 2 novembre 2008

Uno stupido sbaglio...


Te la devi tenere ben stretta questa lurida vita.
Tu, inconsapevolmente, stupidamente strappato al silenzio.
Al buio.
Almeno tu non fare i miei stessi errori. Non te lo perdonerei mai.
Come non mi perdono il fatto d'averti fatto questo torto.
D'averti fatto cominciare tutto il tutto con uno strappo a freddo,
istantaneo e brutale come tutti gli inizi.
Una goccia di vita scappata dal nulla.
Per caso. Per uno sbaglio altrui.
Ma la vita esiste per puro caso. Nessuno scopo, nessun disegno.
Tutto avvenne perchè poteva avvenire, quindi doveva avvenire,
secondo una prepotenza che era l'unica prepotenza legittima.
Sarà stata colpa del mio cuore. Di quel dannato sentimento violento che scorre
nelle vene. Che può uccidere. Come, o peggio di una droga letale.
Ma che ne sai tu? E che ne so, in fondo, io?
Niente.
Ma caro è la vita. E fa schifo. Lo so. Ed è crudele sentirtelo dire.
Soprattuto da parte mia. Dell'unica che ti conosce così.
Di quella che t'ha portato o riportato alla vita.
Inconsapevolmente. Incoscientemente.
Ora in questa camera triste di questo mondo triste, troppo vuota,
con te.
Non so come impiegare il tempo che gocciola vuoto.
Ma io ho altri doveri verso quella che qualcuno osò chiamare vita!
Io non ho e non avrò mai tutto questo tempo da dedicarti.
Mi viene il vomito al solo pensiero.
Ma vale la pena esser nati?
Non lo so.
Ti dico addio. E già mi manchi.
Io credo che valga la pena. Vivere.
Anche a costo di esser sbagliati, o perlomeno
sentirsi sbagliati; anche a costo di vedere il mare negli occhi sbagliati;
anche a costo di stravolgere tutti i propri piani per uno sbaglio.
Uno sbaglio d'amore.
Anche a costo di soffrire. Anche a costo di morire.
Ma non è facile scegliere. Non è facile scegliere tra la vita e la morte.
Soprattuto se non è la tua, di vita.
Ma tu non sei sbagliato. Non sei uno sbaglio.
Quello sono io.
Col mio stupido coraggio. Col mio stupido cuore.
Con quei stupidi sogni e quella luna troppo grande che filtrava dalla finestra.
Ma chi lo sa cosa è giusto?
Io non mi sento in grado di decidere. Io non ho il permesso.
E non mi permetterei mai.
Ma io non voglio insegnarti, non voglio importi la vita.
Ma nemmeno la morte.
Non lo so.
Ora basta.
La vita esiste.
E mi passa il freddo a dire che la vita esiste. Mi passa il sonno. Il pianto.
Mi sento io la vita.
La vita non ha bisogno nè di te nè di me.
Ed io, ora, mi dimetto da falsa poeta.

venerdì 31 ottobre 2008

Halloween

Giocai a carte con l'
oscura signora.
Mi feci traghettare tra le
anime; verso l'inferno.
Baciai il male e
mi tagliai con la
falce.
Feci un patto col diavolo
e gli cedetti l'anima.
Danzai con gli spiriti nel
cerchio di fuoco.
Piansi di amaro ed amaranto
sangue.
Prima che l'angelo cieco
mi riportasse alla realtà.
Così mi svegliai dall'oscuro
incantesimo...

giovedì 30 ottobre 2008

29.10.2008 The day after tomorrow... (L'alba del giorno dopo)


Oh mamma! Sono passati un mucchio di anni...
Che cazzo ho fatto fino adesso?!
Ho avuto il modo ed anche il tempo di cambiare e l’ho passato a improvvisare;
ma mi volete bene lo stesso. O almeno fate finta.
E ho avuto culo di non perdermi per strada fino ad ora
e non drogarmi o bere troppo.
Se non fosse stato per la musica magari sarei morta chissà...
Un' anno in più già e tremila cotte da dimenticare.
Oh mamma sto invecchiando e
non me ne sento neanche 10!
Ho realizzato che il tempo è maledetto
e si diverte a passare per vederci cambiare.
Ma io non cambio. Io resto così come sono.
E nel frattempo continuo ad improvvisare non preoccupartevi troppo;
anche se sono già passati tutti questi anni
non me ne sono accorta chissà...
Chissà...
Chissà come sarà.


La vecchia Alis dopo un giorno dal suo compleanno era alquanto confusa...
C'era la confusione scolastica, con la solita insufficienza a mate e le interrogazioni;
c'erano gli amici che ti rubavano gli amici;
c'erano pure i dubbi sullo stile di vita;
poi vi era una nuova amica così diversa da essere così uguale a lei;
un'altra che si stava allontanando;
un'altra ancora che si stava rovinando;
lui che si faceva con tutte;
la mutter preoccupata come sempre;
la pioggia, il vento e quel desiderio che era restato inespresso nell'aria...
Di quelle candeline e di quella torta che non aveva ricevuto quel 29 ottobre così tardoadolescenzialmente confuso...

martedì 28 ottobre 2008

Sfogo...


Non c'è niente di peggio che sentirti scivolare tra le dita la tua vita. Quella per cui il giorno prima avresti fatto follie ora, ridotta ad un mucchietto di sabbia. Inutile.

La vita esiste solo per puro caso. Nessuno scopo. Nessun disegno.

Offuscate tutte le stelle, perché non le vuole più nessuno.
Buttate via la luna, tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi, perché da questo momento niente servirà più a niente .

Di una cosa sono sicura. Non potrà amarlo come l'amavo io, non potrà adorarlo in quel modo, non saprà accorgersi di tutti i suoi buffi movimenti, di quei piccoli segni del suo viso.

È come se solo a me fosse concesso di vedere, conoscere il vero sapore di quei baci che non ho mai ricevuto, il reale colore dei suoi occhi.

Nessuna ragazza potrà mai vedere ciò che ho visto io. Lei meno di tutte.

Lei, reale, cruda, desiderosa solo del suo corpo, incapace di vederlo veramente, di capirlo, di rispettarlo. Lei non si divertirà a quelle battute posse.

Non sarà capace di amarlo. Non in quel modo.

Non riesco a dormire... Prendo la chitarra e mi metto a suonare. Senza paura di svegliare qualcuno. Non m'importa.

Non c'è niente da fare, quando ci manca qualcosa dobbiamo riempire quel vuoto. Anche se quando ci manca l'amore non c'è veramente nulla che basti.

Perché l'uomo non sa perché s'innamora... Viene travolto e basta.

Come diavolo si fa a decidere di smettere di amare una persona?

Ma so che per questa domanda non vi è risposta che tenga.

Ho pesrso anche te... / Ed ora sarai solo un'altra cosa che ho / smarrito. / Ma ti prego, ora và / e non guardarmi mai più come hai fatto fin'ora. / Non osare, mai più. / Ucciderti. Potrei, con / uno sguardo. / Agghiacciante. / Da far zittire il cuore e gelare le ossa. / Moriresti dentro. / Come me. Al solo pensiero / d'averti perso...




domenica 26 ottobre 2008

Il mio angelo


Alis, che non è una di loro, sogna di nuovo il suo angelo.
Se ne sta rannicchato sul ciglio
del marciapiede di una strada buia e piovosa.
Alle sue spalle c'è un palazzo pieno di luci dorate, persone, alcool e risate-
Ma non ci entra mai. Resta fuori sotto la pioggia.
Le cavità dei suoi occhi e delle sue guance sono piene di ombre.
Quando vede Alis, apre le mani e le allunga verso di lei.
Lei non può più volare, sulla schiena ha solo delle cicatrici
dove le ali non ricresceranno più.
Nel sogno Alis non lo tocca mai,
ma sa precisamente come sarebbe sfiorarlo.

sabato 25 ottobre 2008

Vattene. Via.


Vorrei averti qui.
Ma tu non pensi a me.
Via. Scappa ti prego.
Vattene via.
Amore? No. Caro.
Vattene che sono ancora in tempo.
Che siamo ancora in tempo.
Per dimenticare.
Per dimenticarti.
Per non soffrire.
O forse no?
Così pace più non avrò.
Vattene o saranno guai!
Perchè tu non mi ami.
Ed io, perderò il sonno?
Credo di no.
Ma sparisci ora.
Siamo troppo uguali.
E magari lo sai
anche tu.
Basta un'occhiata. Ma ora
vattene e non voltarti.
Scivola via dai miei pensieri.
Risparmiami. Ti supplico.
Almeno tu non giustiziarmi
il cuore.
Non dissanguarmelo a fiotti che
sgorgano inaspettati...
Dammi tergua fino a domani.
Quandò avrò voglia di
averti vicino e tu sarai
lì.
E sorriderai. Giorni di vita dura.
Mi sorriderai senza pietà.
E non vedrai che la paura mi porta via la
libertà. Di non amare.
Ora non ti voglio più.
E tu sicuramente non pensi a me.
Dormo.
Sogno.
Sogni di melassa...

giovedì 23 ottobre 2008

Sweet Dreams

Alvi: "Non ho più niente."
Alis: "Vendi l'anima."
Alvi: "Già fatto."
Alis: "Ora capisco tante cose..."
-Silenzio-
Alis: "Ah quanto ti ha offerto l'oscuro signore?"

lunedì 20 ottobre 2008

Addio


Via oltre questi spettri del
passato.
Ma non sarò io a cedere.
No. Caro.
Sarai tu.
Io ci sarò quando, invano,
tenterai di resistere al ghiacciante
abbraccio.
Ci sarò al tuo ultimo sospiro, respito,
battito. Il tuo cuore se ne
andrà. Paralizzato.
Io no.
E, magari, dietro quelle
lenti oscure,
tra quelle croci...
Riderò.

sabato 18 ottobre 2008

Desiderio...


Alle volte diventiamo alquanto logorroici.
Ci fissiamo e ci impuntiamo su un argomento senza volerlo cambiare per
nulla al mondo.
Così, forse, annoiamo anche gli altri a cui non gliene frega un ca**o, per dirla
esplicitamente, della nostra ultima passione.
E continuamo a matellarci in testa il nostro desiderio più grande...
Il desiderio ci lascia col cuore infranto...
Ci sfinisce.
Il desiderio può rovinarti la vita.
Ma per quanto duro possa essere desiderare qualcosa...
Le persone che soffrono di più...
Sono quelle che non sanno ciò che vogliono.
Ma, con questa nuova consapevolezza...
Non si può ricucire il cuore,
dimenticare il desiderio.

mercoledì 15 ottobre 2008

Risposta... Dal cuore...


Amica mia come ci stiamo riducendo?
Non dormiamo e per addormentarci ci vuole la musica.
Non parliamo più siamo chiuse in noi stesse in un silenzio ke uccide,
che fa impazzire.
Amica mia l' amore non esiste perchè se no non farebbe male.
Amica mia scendiamo in campo e combattiamo fianco a fianco
e vinciamo la nostra battaglia!
L' alcool non è la soluzione bensì un fiero alleato!
La pazzia non è la sconfitta bensi la felicità...
Ti voglio bene amica mia.
Giuly

martedì 14 ottobre 2008

L'amore, amica mia...

Credo che alle volte la vita sia più facile di ciò che sembra.
Credo che l'amore sia la cosa più terribile che ci possa capitare; nel senso,
del non amore.
Nessuno ti può far sentire meno di quella stupenda persona che sei!
Parla una che non l'ha ancora capito. Una che non sa nemmeno cosa sia,
il vero amore. Nè, probabilmente mai lo saprà.
Ma sai che ti dico amica mia?
Io so bene cosa sia la sofferenza. E so anche come scorre la tristezza e
quella sostanza liquida che mista a malinconia scende e brucia la gola,
disinfetta il cuore. E so anche che il cuore, quando si rompe lo fa in un modo
perfettamente silenzioso che tu arrivi a desiderare un rumore
che possa distrarti dal dolore. Mortale. Già, credo che l'amore
lasci in noi un buco profondo. Una ferita che non cessa di sanguinare.
E credo che un paio di amici, di veri amici, l'alcool, tanto alcool, e la musica (che poi quello
è rumore e non musica) possano tentare si riempire quel vuoto e di ricucire quella ferita...
Ma so anche che arriva un momento dove questi non bastano più. Dove i punti di sutura cedono
e la ferita riprende a sanguinare.
Credo, inoltre, che il bisogno di amore sia come l'eroina.
Se non peggio. Molto peggio.
Ti corrode da dentro e aiuta a far sanguinare la ferita. Non dico che la "costringe a sanguinare".
Sarebbe una frase troppo bella. Troppo falsa.
È un bisogno che ti fa tremare. Non ti fa dormire la notte.
Ti procura delle occhiaie da paura e ti fa impallidire.
E più ci pensi e più ti accorgi che ne hai assolutamente bisogno; e più stai male e più ti rendi conto che non puoi farne a meno.
Così, una volta che riesci ad ottenerne una piccola dose, ne vuoi di più. Non ti basta mai.
E allora devi rubare, sai?! Cerchi l'amore nei film, negli sguardi distratti di un qualche amico o chessò, nei libri...
L'amore è come l'eroina:
mortale.
Ti voglio bene amica mia.
Non facciamoci ingannare.
Noi dobbiamo vivere.
Per quelli che ci meritano. Per tutto il buono che v'è nel mondo!
Per la nostra amicizia.
Per bigiare ginna, per andare al corso di sci e snow, per fare casino, per i nostri party devasto e per molte altre cose ancora!
Tvb

domenica 12 ottobre 2008

Tre passi


Tre passi avanti.
Sparatemi. Avanti.
Perchè non sarà questa amara
goccia tossica
nel mio sangue ad uccidermi.
E non sarai tu.
E non sarà quel letto di spine che
qualcuno mai osò
chiamare amore.
Se solo potessi venderei l'anima.
Al migliore offerente.
E uno e due e tre.
Aggiudicata.
Tre passi avanti.
Uno...
Due...
T...

domenica 5 ottobre 2008

Esistere...


Sarà che la vecchia Alis si era ormai rassegnata ad essere una delle poche persone che avevano la ricetta per salvarsi la vita.
Senza conoscere sentimenti, senza amore, dannazione.
Alis non aveva mai voluto far parte dei normoviventi...
Lei era sempre stata fuori, o perolmeno, si era sempre trovata bene alla larga dal gruppo.
In tutto. Per tutto.
Ma, come lei stessa sà, in quella testa dai capelli da "Mi sono appena svegliata e sono scesa dal letto col piede sbagliato"
il niente è tutto, e il tutto secondo la più elementare logica nihilista, bèh, è niente.
Risultato? Alis si sentiva uno zero al cubo.
Ma lei voleva esistere, caxo! Anche rischiando la vita.
Lei voleva vivere alla grande! Amare. E non come aveva fatto fin'ora.
Lasciandosi travolgere dalla violenza della vita. Col pilota automatico. Esistere, era tutt'altra cosa.
Non era uscita. Quel tre ottobre troppo freddo, inutile e triste. Se ne era restata seduta sul tappeto della sua stanza col piumone sulle spalle...
Ad aspettare il lunedì.

mercoledì 1 ottobre 2008

26.09.2008 ore 01.30 Pogo...


È impressionante il pogo.
È disgustoso e bellissimo allo stesso tempo...
Come l'amore... Come il non amore...
Fattostà che la vecchia Alis, ora, se ne stava sdraiata a letto coi capelli ancora umidi dalla doccia.
Era stata una bella serata autunnale; finalmente era arrivato quel concerto...
E lei? Lei non si era mica fatta attendere, sapete?!
È scesa in piazza a pogare con l'energia disperata d'una giradenga appena più bassa e punk.
"O ci sei dentro, o sei fuori. Punto. Il pogo non ha mezze misure.
E, soprattutto, converrete, non perdona.
Corpi contro corpi, cuori cuori che battono allo stesso ritmo e jump jump jump!
E via. Fuori tutti i problemi.
Entra. Salta. Non farti buttare fuori. Salta. Spintona. Verso il centro. Oramai la musica non si sente nemmeno più. È solo un pretesto. Un pretesto per buttare fuori tutto. Non so bene, non so cosa, non so come, non so dove, non capisco, non so cosa cerco, non so perchè, non sento più nulla...
Fuori. Fuori tutti. Liberi tutti. Fuori tutti i problemi. Tutte le preoccupazioni. Fuori la tristezza. Il bisogno d'amore. Il caxo di espe di fisica. Fuori la mutter che grida, grida, grida sempre.
La famiglia. La scuola. La pola. Fuori tutti. Per davvero.
E così salta salta salta e stai attento a non farti calpestare.
Come nella vita. Meglio. La stupenda violenza del pogo..."
A questo pensava la nostra ribelle. Stordita. Assonnata.
Finalmente libera da qualsiasi preoccupazione. Fino a domani, perlomeno.
Anche se... Insomma... Fisica... Bèh, capirete qualche problema lo dà...
Caxo!

martedì 16 settembre 2008

Bisogna combatterlo questo mondo


Io riempirei questa pagine sempre con la stessa domanda, quella cazzo di domanda che cantava Masini in quella canzone allucinante di qualche anno fa... "Perchè lo sai?" ma questo non dovrebbe avere il tono retorico che prevede già nella domanda una esortazione del tipo "non lo fare!!!"
Perchè lo fai? È tutto qui, basterebbe una risposta a questa domanda e poi uno è libero di fare quello che vuole, basterebbe una risposta sensata a questa domanda, ma perchè uno sia in grado di dare una risposta a questa domanda non si può essere soli.
Il fatto è proprio che oggi la droga si usa da soli, si è in branco e non in gruppo, e c'è una bella differenza.
Chi dovrebbe aiutarci a dare questa risposta o perlomeno a farci questa domanda si limita a gettare dei dogmi nel vento: "la droga fa male", "la droga di qua", " la droga di là", le famiglie sono impaurite e allora per reazione tendono a impaurire i figli e non c'è cosa più accattivante dello scoprire cosa c'è dietro alla porta che non si può aprire.
E allora la domanda rimane, e la droga pure, e si usa la droga senza sapere perchè, partecipando al grande rito che ci vuole tutti uguali, in fila attraverso quei passaggi imposti da chi ha interesse che i ragazzi si droghino, si droghino di tutto, di qualsiasi cosa che dia l'illusione che esista al di fuori di sè quello che li può rendere migliori agli occhi del mondo e di se stessi.
bisogna violare le regole, bisogna violare tutte le regole fatte per tenere tutto immobile perchè i ragazzi si droghino e non rompano i coglioni fino a che saranno abbastanza rimbambiti da pensare che niente si può cambiare, fino a che il cinismo non li abbia fatti suoi, fino a che non sia assuefatti dal sistema.
Questo è quello che penso della droga, oggi, non della droga in assoluto, perchè forse in un'epoca remota ha avuto un altro senso, è probabile. Forse un tempo si arrivava ad una allucinazione dopo un lungo percorso interiore guidato da maestri.
Oggi la droga è il primo passo.
E spesso anche l'ultimo.

lunedì 15 settembre 2008

Sfogarsi...

E sarebbe magnifico fare così...
Sfogarsi. Buttare fuori tutto. Tutto il dolore tutto il dispiacere tutto il male che si ha dentro.
Ma perchè no?
Anche la felicità.
Fuori fuori tutto. Perchè dentro non serve, e, soprattutto fa male.
(...) Mai. Perchè la gente non capisce, e non è nemmeno che facciano apposta: proprio non ci arrivano e basta.(...) J. Frusciante
Ed ci ho provato. Questa noiosa domenica e stupida domenica post-autunnale...
Perchè hai ragione amica mia: "La domenica fa ca**re..."
(...)Un bel momento era arrivato un pomeriggio molto più grigio e verniciato di mal di testa degli altri. Una di quelle domenicche passate a studiare dieci minuti, a ogni nuovo paragrafo alzarsi per farsi una pera di Videomusic (che poi MTV fa cagare), aspettare l'inizio del prossimo clip, se è brutto me ne vado e se invece no lo guardo.(...) J. Frusciante
Chiudo i libri, radio on. Volume da lite condiominiale.
Good save the queen. Play.
E cos'è cambiato dopo essermi lanciata in un pogo sfrenato contro un pubblico immaginario?
Mah. Niente. Caxo!

domenica 14 settembre 2008

Fuori di cresta

E come poteva mancare questo spezzone del film: "SCL punk" o "fuori di cresta"???!
NON poteva mancare!XD
No caro dallo a un altro! ahahah
P.S. raga non correte con gli acidi in tasca!;-)

venerdì 12 settembre 2008

Dedicato alla mia classe...



Non so cosa sia veramente importante a questo mondo.
No. Sto mentendo, forse lo so perfettamente.
E forse non è solamente una cosa.
Ogni persona ha un'obbiettivo, un desiderio, diverso...
E su questo non ci sono dubbi.
Ma i desideri sono lontani.
E la strada per raggiungerli è spesso tortuosa e non priva di difficoltà...
Io credo che ogni giorno bisognerebbe avere una buona dose di felicità.
Io credo che scovare la felicità sia più facile di quello che sembra...
Io credo che ribellarsi all'andare della vita di tutti i giorni sia inutile.
Porti solamente frustrazione.
Oramai non ci si può più ribellare a niente...
Credo che si possa solamente trovare un gruppo con cui stare bene...
Ed io l'ho trovato.
Vi voglio bene... Tanto bene pazzoidi! XD

giovedì 11 settembre 2008

Ancora...



Ho una zia che ogni volta che versa qualcosa da bere a qualcuno dice "dimmi tu quando basta".
Mia zia diceva sempre "dimmi quando basta" e noi ovviamente non lo dicevamo mai. Nessuno dice mai "basta", così resta aperta la possibilità di averne ancora. Più tequila. Più amore. Più di tutto. Di più è meglio.

Vorrei dire una cosa a proposito del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno,e del sapere quando dire basta. La linea che divide il vuoto dal pieno è un barometro dei nostri bisogni e dei nostri desideri. Decidiamo noi dov'è quella linea.
Tutto dipende anche da cosa ci stanno versando.
A volte ne vogliamo soltanto un sorso, altre volte non è mai abbastanza, il bicchiere è senza fondo... e vogliamo averne di più.

domenica 7 settembre 2008

Red Hot Moon...

La luna sono oramai più di tre notti che non si fa vedere...
E con essa le stelle.
Ammetto che mi mancano; quando passi notti insonni ti fa piacere alzare la testa al cielo e vedere che non sei sola: ci sono le stelle.
E la luna. Rossa? Naaa. Rossa l'ho vista solo una volta. Al mare. Quest'estate.

(...) E Alis vuole correre correre correre lei è una punk, non crede in nessuno(...)
Però non è vero, non del tutto, perlomeno. Ci sono persone in cui credo ancora.
Ed altre che spero non approfitteranno delle mia ingenuità per ferirmi. Già...
Se solo si potesse prevedere il futuro... Ma non si può.
E non ci resta che vivere. Ed aspettare.
Sotto la calda rossa luna...

venerdì 5 settembre 2008

Fermate il cielo...



Basta!
Ho sempre amato la pioggia...
Ma in questi giorni...
No. Non va bene.
Fermate il cielo.
Io ho solo bisogno di qualcuno con cui scambiare i sogni.
Che non mi faccia cadere.
(Cosa impossibile)
E caxo cambio pure io idea, ok?!
Scusa. Tu non c'entri. Sono io che sono incoerente, amica mia.
Come al solito.
Coerente, invece, per ora sembra solo questa pioggia che non cessa di cadere...
Non so che fare. Sono vuota.
Un'altra volta.
W le lattine...

giovedì 4 settembre 2008

Mah... Sarà l'autunno...


Alla fine della giornata, quando si arriva fino in fondo, tutto ciò che vogliamo è stare vicino a qualcuno... quindi il fatto dove tutti prendiamo le distanze e facciamo finta che non ci importi l'uno dell'altro generalmente è un mucchio di stupidate. Quindi prendiamo e decidiamo a chi vogliamo rimanere vicini. E una volta che abbiamo scelto queste persone...Tendiamo ad appiccicarci a loro... Non importa quanto li feriamo. Le persone che sono ancora con te alla fine della giornata... sono quelle che vale
la pena tenersi accanto, e sicuramente, a volte, il vicino può diventare ancora più vicino.. ma a volte quell'invasione dello spazio personale
può essere esattamente ciò di cui si ha bisogno.

mercoledì 3 settembre 2008

Insonnia


Insonnia.
Perchè?
Insonnia di pensieri che gocciolano vuoti.
Inutili?
Non lo so. Forse tu lo sai.
Soffitto innondato di stelle. Attaccate una ad una.
E ad ognuna corrisponde un sogno...
Lo stesso.
Ma a sostituire ciò che desidero... Qualcosa c'è.
Me la sparo in cuffia a tutto volume
alle due di notte.
Un overdose.
Fuori la scuola.
Fuori gli amici e i non amici.
Fuori i guai.
Fuori la pola.
Fuori i casini.
Fuori i problemi.

Ma, nonostante ciò...
Resto...
Insonne...

sabato 30 agosto 2008

AAA cercasi principe (anche non azzurro)


Non ci sono più i principi...
Oh, almeno non sono più quelli di una volta...
Se baci un ranocchio non si trasforma o, perlomeno, non come tu vorresti.
Non in principe.
Anzi, le rane si sciolgono nell'acqua, nè amiche mie?
Ma come si fa a trovaro?
(Il principe, non il ranocchio sia ben inteso; che di ranocchi ne è pieno il mondo.)
Forse bisognerebbe non aspettarselo. Che le cose, poi, ti capitano proprio quando meno te l'aspetti...
È facile... A parole...
http://www.youtube.com/watch?v=yFovNiXpRjg&NR=1
Quale canzone più azzeccata?

venerdì 29 agosto 2008

La vecchia Alis...


Presto sarebbe volato via pure quello stupido agosto

Presto sarebbe volato via pure quello stupido agosto e la nostra vecchia Alis si sentiva profondamente tesa. Perchè chiederete voi.
Eh, a saperlo...

Era stata un'estate nella norma. Di quelle con i cielo sempre bene o male di un azzurro grigio che non promette nulla di buono. Ma alla nostra Alis non dispiaceva, anzi, passava il suo buon tempo seduta alla finestra ad aspettare un temporale. Uno di quelli che portano elettricità nell'aria...

Sedeva e fantasticava pure su qualche possibile amore.
Ma non ghignate, per favore, poichè all'epoca la notra amica aveva ancora l'età dov'era ancora concesso perdersi nei sogni...
Ma date retta ad una veterana che la consoce da sempre: non è mai stata una tipa debole, anzi!
Ma voi, ora, come potete saperlo?


(L'ufficio lamentele della serie: "Ecco che copia anche jack frusciante" è chiuso.)
Non sapevo come iniziare la mia autobiognafia e l'ho cominciata csì! Niente rotture grazie.
Vi viglio bene!

giovedì 28 agosto 2008

Cambiamenti (e non voglio copiare la formaggia)


Semplicemente la vecchia Alis lunedì avrebbe iniziato il primo giorno di Liceo...

L'innovazione e' tutto. Niente rimane uguale molto a lungo. O ci adattiamo al cambiamento...
O rimaniamo indietro.
Il cambiamento. Non ci piace.
Ci fa paura.
Ma non possiamo impedirgli di arrivare.
O ci adattiamo al cambiamento, o rimaniamo indietro.
Crescere e' doloroso.Chiunque dica il contrario mente.
Ma ecco la verità: a volte più le cose cambiano, più rimangono le stesse.
E a volte...
Oh, a volte cambiare e' una cosa buona. A volte cambiare e'...
Tutto.

mercoledì 27 agosto 2008

Le frasi del mio prof di mate MISE...


Prendendo un gesso ed iniziando a scrivere alla lavagna:
"Ecco, prendete un gesso e... (gli si spacca tra le dita N.B. li abbiamo contati ne ha rotti quindici fino ad ora!) tiratelo in aria e tirategli un calcio." (N.d.t. la nostra classe è un devasto di polvere di gessi ed il bello è che noi non c'entriamo niente O.o)

Prendendo la riga della lavagna:
"Io, alle medie, ne ho rotte tre. (Dopo un minuto di silenzio) Giocavamo a baseball: ci tiravamo la spugna bagnata e la colpivamo con la riga. (Dopo un altro minuto di silenzio) Che coglioni!"
(N.d.t. Ha fatto tutto da solo xD)

Alla lavagna disegna un'equazione con due delta. Fissa M. che pare spaventatissima.
"Oh noooo! Quel triangolo noooo non l'avevi considerato, nè M.?"
(Dopo due minuti)
"Ah il delta. Che sega!"

Alla fine di una funzione:
"Questo ci fa capire che questa è una funzione... (classe in silenzio) Del cakkio!"

lunedì 25 agosto 2008

Le poesie...


"Alis, ma è difficile scrivere poesie?"
"Solo la prima volta."
"Come l'amore?"
"Come il NON amore. Poi ci si abitua."

Attaccata... Alle stelle*...


Male, alle braccia...
Stando attaccata alle stelle...
Tentando, di non
cadere. Tentando,
almeno...
Fa comunque meno
male che
cadere.

domenica 24 agosto 2008

Dal mio diario...



Questo post è stato scritto sul mio diario ieri notte.

Io non sono come te. Naty.
Non sono nemmeno bella come te. Lo so. Ma la sai una cosa? Mi va benissimo così. Io sono in pace con me stessa. E col mondo? Dipende dalla giornata.
E forse non sono nemmeno così dura come sembro.
A volte non ti capisco proprio. Hai solo 15 anni, ragazza! Datti una calmata!
Non parlo da gelosa. Non lo farei mai. Non ho nemmeno motivo d'esserlo.
Sono stufa dei tuoi discorsi su chi hai conosciuto di nuovo, sull'ultima volta che ti sei lasciata andare.
E poi mi dà sui nervi quel tuo essere anticonformista.
Quando non ero più così convinta del punk non t' interessavo più molto, vero?
E mi viene in mente una frase scritta nel bagno della stazione:

"Perchè nn diventi anticonformista anche tu come tutti gli altri?" Sai, cara, non avrò ragazzi tanti quanti se piovesse, vestiti stupendi, coraggio e molte altre cose...
Ma io mi emoziono ancora per un bacio. Credo ancora nei sogni e nelle favole.
Assaporo la vita lentamente. Gustandola come un dolce ai lamponi.
E non sporcandomici la bocca, le mani, i vestiti: affondandoci dentro la faccia.
E anche se so che ti darà fastidio, lascia che te lo dica: "Sei banale".
Non così originale come ti credi.
Il punk è nato negli anni '70 e morto nel 1984.
Va bene condividere ancora certe idee che farebbero ancora così comodo ai giovani d'oggi...
Ma come lo interpreti tu-.- ... Sei mediocre.
Ogni tua frase, gesto, espressione è scontata. Tu copi perfettamente ci c'è stato più di trent'anni fa.
Io interpreto. Ma non mi ritengo così stupidamente banale.

Il vecchio motto: "Live fast, die young" è stato sorpassato, oramai.
Ora i veri anticonformisti sanno divertirsi senza buttarsi, dannarsi senza perdersi e vivere alla grande restando pur sempre vivi.
Ci sei così dentro da dimenticarti persino chi sei realmente.
Ti costruisci maschere su maschere. A partire dal nome: Naty un giorno, Christy l'altro.
Come se fossi seduta davanti al computer.
Ti crei la vita che piace a te. Fai tutto quello che vuoi tu.
Ma quando lo schermo si spegne, e vedi al tua immagine riflessa... Sai ancora chi sei?
Io sì. So chi sono. E ne vado fiera.
Anche se non sono punk come te.

sabato 23 agosto 2008

Le mie scarpe nuove...



Non suonerò. Perchè? Non ne sono convinta. Non mi piace la compagnia. Perchè uno deve fare una data cosa solo perchè rende "fighi"? Proprio io, che sono sempre stata considerata "la stramba". Abbassarmi a questa mania di sfondare. Sfondare quà, sbattersi là, secondo me a spaccarsi sono solo i timpani. Basta non volersi bene! Hai ragione amica mia! L'alcol è da sfigati! Le droghe da perdenti! Le band da esibizionisti! Io non ne ho bisogno! Sto bene così. E come dissero i TARM: "Sto bene solo con le mie scarpe nuove. Il resto non mi muove." Gli anfibi nuovi (finalmente) li ho. E sto bene così!!!

Alex I miei mi hanno sempre forzato a sbattermi, a muovermi.
Martino Vuoi un consiglio? Credo che sia molto meglio stare fermi.

(Da Jack Frusciante)

Quindi scordatevi della chitarrista!

(Per ora.) Ah e le mie canzoni sono poesie! Ma ora... Ho perso il plettro... E le parole...



giovedì 21 agosto 2008

C'è ki è anche morto di noia...


www.youtube.com/watch?v=XD_PKV397WQ&feature=related
Questo è link della canzone che non si riesce a visualizzare nell' altro post.

Allora.
Di cosa potrei parlare oggi?
Come al solito di "struggimento d'amore adolescenziale?"
Naaa.
A dire la verità non ho proprio idea di cosa scrivere.
È che mi sto annoiando.
Forse scriverò il testo di una mia song...
Tanto...

(Senza titolo. E cominciamo bene...)
Ora calmati e ascoltami.
Forse non è questa la tua vita o sbaglio?
Adesso basta. Liberati.
Libero di vivere, libero di morire.
Libero di vivere, libero di morire.

Ora sdraiati e ascoltami.
Forse non è questa la tua vita ne sono certa.
So che sei uno tosto. Abbandona le paure.
Nessuna speranza, nessuna paura.
Nessuna speranza, nessuna paura.

Ora... Così...
So che la tua vita non è questa.
Seguimi! La tua morte può attendere!
La vita è un gioco di sporche azioni!
La vita è un gioco di sporche azioni!

Io ne sono certa! La tua vita non è questa!
È tempo di violenza!
È tempo di rivoluzione!
È tempo di vivere!

Ora e per l'eternità...
Seguimi nella vita cruda e dura...

(N.B. questa song non è dedicata a nessuno in particolare. È stata scritta in un pomeriggio afoso quando non avevo niente di meglio da fare. quindi l'ufficio lamentele e fantasie varie è chiuso per ferie!)

mercoledì 20 agosto 2008

Non voglio crescere...


http://www.youtube.com/watch?v=XD_PKV397WQ&feature=related

Tra un pugno d'anni cosa dirò di me?
Quando i 14, 15, 16 saranno un ricordo da conservare lontano da forme di calore per non scongelare il mio cuore?
Ah, Dèi crudeli, la vita...
Ero una punk. Non credevo in nessuno.
Maledetta me che ora sto morendo... E perdo tutto in un momento...
Ero Alis. Per gli amici e per abitudine.
Dura fuori e dentro tutt'altra storia...
Ora devo scavare in profondità.
Sono stata una comunista. Ero pure anarchica.
Avevo un sogno, una speranza.
Ma poi i castelli crollano ed i sogni, bèh, quelli si scordano.
Ed era bello vedere i capelli bruciare e cambiare colore...
E il caffè, nero, per non dormire.
Quando al paura mi portava via la libertà di non amare.
E non sapevo spiegare l'amore ma provavo almeno a strappartelo fuori.
Poi passano pure la violenza e gli attimi di gloria.
A volte pregavo bestemmiando epr la rabbia e per l'agonia che provavo.
Quando impegnarsi voleva dire metterci tutto e forse sbagliare di brutto...
Ed era buffo innamorasi, poi cadere, e sbucciarsi il cuore.
C'erano pure le lacrime salate da seccare.
E i viali di foglie in fiamme ad incendiare il cuore.
Quando si potevano ancora scordare gli ombrelli, le chiavi e i ricordi.
Quando tutti credevamo nel coraggio, ma anche nella paura.
E si faceva presto a montarsi la testa; salvo poi fottersi allegramente come se fosse niente.
E intanto il mondo girava. Io, voi, crescevamo.
Cambiavamo. Amiche mie.
Ed era bello cadere d'autunno sopra le foglie, come le foglie...
Il mondo era bello, prima.



( I commenti sono ben accetti così come i consigli e le critiche!)

mercoledì 13 agosto 2008

Like Alis. Frusciante.

http://www.youtube.com/watch?v=02hA7B318vw

«Martino se ne era andato e adesso sarebbe partita anche Aidi.
Alex aveva cercato di vivere da solo: e va bene che non bisogna dipendere da nessuno nella propria cazzo di vita, ma lui mica dipendeva, poteva benissimo andare col pilota automatico, ma quello era sopravvivere.

Vivere era un'altra storia».
La scuola, la famiglia, gli amici, i valori, il tempo che passa... è proprio vero che «ci stanno imbrogliando tutti quanti»?


martedì 12 agosto 2008

Alis ora dormi


http://www.youtube.com/watch?v=F8rJ8owIDYE

Ed i sogni crollano...
È incredibile come ci costruiamo dei castelli in aria...
Ci mettiamo tutte le nostre energie e poi...
Quando è bellissimo...
Crolla. Come tutti i sogni irrealizzabili.
Ci sono anime che sono destinate a rimanere da sole.
Il mio cuore è freddo.
Ti voglio bene, non capisci niente!

lunedì 11 agosto 2008

Nuvole di parole


Ed il tempo passa...
Si vive d'attesa. Di felicità precarie.
"Si stava meglio quando si stava peggio".
Sarà che l'amore è raro.
Ma sapete qual'è la novità?
Io sono ancora qui. In piedi.
E con una voglia tutta nuova di vivere.
Di amare.
Ma ditemi cosa significa amare?
Non lo sapete, vero?
Non lo so nemmeno io.
Ma qui io non resto.
Quello che voglio non c'è.
Ci fosse almeno un ragazzo uguale
identico a me?
O l'opposto.
Ed il tempo passa...
E non perdona.
Ed è bello vedere come cambia il mondo.
Come cambiamo.
Ed è bello provare nuove sensazioni
nello stomaco.
Ed è bello pure vedere l'estate passare
e i capelli bruciare e cambiare colore...
"Ma sarà che è sempre tutto uguale".
Però io credo di no.
L'amore non lo è.
Siamo tutti convinti di cambiare la vita.
Con la forza che tra un paio d'anni
non avremo più.
Tanto siamo già in galera.
Per almeno altri cent'anni siamo in galera.
Ed il tempo passa...
Ed è strano come appariamo agli
occhi altrui.
Cosa dicono di me?
Che sono una strana, drogata, violenta
e piena di sè.
Ma non sanno.
No. Non sanno.
Che avrei solamente l'amore.
Per lui.
Lui ch'è sicuro di riuscire a sopportare i miei
sbalzi.
Forse ci riuscirà.
Forse no...

domenica 10 agosto 2008

Il Virus del punk...


www.youtube.com/watch?v=wkP2ImHHP-Y&feature=related
www.youtube.com/watch?v=Z1fL8Cpvh3k&feature=related
www.youtube.com/watch?v=nOssRF1SkuE&feature=related

La gente mi chiede che cosa mi ha lasciato il punk...
Niente.
Il punk non mi ha mai lasciata.

sabato 9 agosto 2008

Ma non dovevamo andare lontano?


Ma non dovevamo andare lontano?

Ma il tempo non doveva non invecchiare mai?

E niente sere d'estate, niente più gavettoni e risate.

Chi ci salverà?

E non saranno le canzoni.

E non saranno i finti amori.

E vi ricordate lui? Ieri l'ho visto.

Si buca ancora.

Ero spacciata quando mi disse: ”Piacere, sono quello

della tua scuola che non ride mai.”

E così me ne innamorai.


Ma non dovevamo andare lontano?

Ma il tempo non doveva non invecchiare mai?

E niente desideri ora bisogna star seri.

Chi ci salverà?

E non saranno le illusioni.

E non saranno i bastoni e le rivoluzioni.

E vi ricordate di lui? Ieri l'ho visto.

Si droga ancora.

Ero fottuta quando mi disse: “Resta ancora qua

un momento. Fatti riscaldare.”

E così non ce la feci ad andare.


Ma non dovevamo andare lontano?

Ma il tempo non doveva non invecchiare mai?

E niente più mani ansiose e notti favolose.

Chi ci salverà?

E non servirà scappare.

E non serve nemmeno più parlare.

E vi ricorderete di lui? Leggete qua.

Tremava troppo.

Si è fottuto da quando mi disse: “Solo una volta

e poi più.”

La fattezza l'ha buttato definitivamente giù.

E adesso come facciamo?

Lui se n'è andato. Forse, lontano.



Poesia tratta dal mio romanzo: Vivo. In me.

venerdì 8 agosto 2008

Fall back down Rancid

Se cado all’indietro, tu mi aiuterai ad alzarmi di nuovo
Se cado all’indietro, tu sarai mio amico

C’è bisogno di un disastro per imparare una lezione
Ce la farai attraverso la notte più buia
Qualcuno tradisce un altro e causa tradimento
Dobbiamo mettere tutto a posto
www.youtube.com/watch?v=292O_XQhy0o&feature=related

giovedì 7 agosto 2008

Un salto fuori dal cerchio...


«Non sono un cazzo di nessuno, io. Non servo a niente. Pensavo di servire a qualche ragazza, ma sono solo un pezzo di paesaggio. Mi sono chiuso dentro, non voglio piú essere cosí, non posso essere nient'altro.
Ci stanno imbrogliando tutti quanti: se sei un tossico, un handicappato, un albanese il gruppo ti emargina, ti sbatte fuori, non puoi neanche iniziare la partita. Per loro non esisti nemmeno. Si accorgono di te solo quando ne fai una troppo grossa, e allora finisci in gabbia; se invece sei una persona normale sei già una vittima. Non scegli niente che non abbia già deciso il gruppo. Ogni gesto che fai è pensato per lasciare le cose cosí come stanno. Devi diventare intelligentissimo e sempre critico, oppure puoi mandare affanculo la società e andare a vivere sui monti. Ma io non ce la faccio, ho bisogno di certe comodità.
Alex, ci ho pensato come non avevo mai pensato a nient'altro: c'è una soluzione, ed è saltare fuori dal cerchio che ci hanno disegnato intorno ai piedi, smetterla di lottare per dei vantaggi del cazzo, negare tutto.
Alex, vecchio, sono a posto, è la prima volta che scelgo veramente, e scelgo forte e sereno.
Alex, ci stanno imbrogliando tutti, non lasciarti sottomettere.
Non dimenticarmi
Martino»

mercoledì 6 agosto 2008

I vecchi tempi... Andati.


Mi mancano i “vecchi tempi”...

Quando la penitenza era: dire, fare, baciare, lettera o testamento.

Quando si osservava estasiati i “grandi” che accendevano il “Ciao” pedalando.

Quando per chiedere se c'era l'amico in casa bisognava ancora suonare il campanello.

Quando dopo la partita c'era la rivincita e si pareggiava sempre.

Quando giocavano a: nomi, cose o città e la città con la “D” era sempre Domodossola.

Quando ci mancavano sempre 4 figurine per finire l'album Panini.

Quando avevavo il nascondiglio segreto col passaggio segreto.

Quando giocavamo a “merda” con le carte.

Quando ci divertivamo anche facendo “strega comanda colore”.

Quando le cassette se le mangiava il mangia nastri e ci toccava riavvolgerle con la “Bic”.

Quando i cartoni animati erano belli.

Quando ci emozionavamo per un bacio sulla guancia.

Quando se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.

Quando suonavamo i campanelli e poi scappavamo.

Quando ci sbucciavamo le ginocchia e non piangevamo per fare i duri.

Quando si poteva star fuori in bici il pomeriggio.

Quando sapevamo che erano le 16:00 perchè in televisione c'era “Bim bum bam”.

Quando sapevamo che era pronta la cena perchè c'era “Friends”.

Quando la merenda era la “Girella” e la morale, bèh, sempre quella.

Quando le “Alls stars” le potevi comprare al mercato e le “Nike” erano azzurre.

Quando giocavamo alla guerra come se fosse un ricordo lontano.

Quando facevamo la gara alla bolla più grossa con le “Big babol”.

Quando le uniche pastiglie che conoscevamo erano le “Aspirine” per curare la febbre.

Quando rispettavamo i muri e non ci scrivevamo sopra.

Quando il danno più grosso che facevamo era rubare i biscotti.

Quando il cellulare era solo quello della pola.

Quando guardavamo “Buona domenica” perchè era divertente.

Quando nevicava e si scendeva dalla collinetta con i sacchi della spazzatura.

Quando a natale c'era sempre il film di Asterix.

Quando facevamo la capanna sull'albero.

Quando bevevamo ancora dalla fontana del parchetto.

Quando la frutta si mangiava con la buccia.

Quando tagliavamo il tonno con un grissino.

Quando a ricreazione si scambiavano le “figu”.

Quando non potevi star senza i braccialetti di gomma o quelli con i fili di lana intrecciati.

Quando le amicizie erano ancora sincere e pulite.

Quando non c'era bisogno di cartelli. Le aiuole non si calpestavano.

Ora siamo ancora qui. E certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo.

Siamo stati queste cose; siamo cresciuti con queste cose.

E gli altri non sanno che cosa si sono persi!

martedì 5 agosto 2008

Tre allegri ragazzi morti

www.youtube.com/watch?v=2C2xkLaU1XQ&feature=related

Voglio una vita che sia solo mia!!!
Voglio una via mia!!!
E ci sarà spazio solo per chi vorrò!
E ci saranno solo giornate anarchiche e notti mielose... eheheh
E ci saranno solo week-end!
E sarà sempre un tempo piovoso...
E poi... Uhm...
Per strada la gente avrà il coraggio di guardarti in faccia!
"Friends" sarà trasmesso tutti i pomeriggi alle 16:50!
E non vi saranno conti in sospeso!
Niente obblighi!

Manca poco.

lunedì 4 agosto 2008

Risposta di mia madre



Sarà che stamattina il mio primo pensiero è andato a te,
sarà che penso quanta fatica si deve fare per salire su una vetta
ma sarà pure che so quale incantevole mondo si vede una volta giunti in cima,
sarà che sulle cime non c'è molto spazio
e sarà che pochi davvero sanno essere tenaci, coerenti e forti da arrivarci,
sarà che tu, Alice mia, sei una di quelle persone che le cime delle montagne le sanno conquistare anche con le ali..

Sarà che è giusto incazzarsi per le ingiustizie, per le persone superficiali, per gli egoisti e i maleducati,
ma è pure importante trarne sempre buon insegnamento per proseguire lungo la propria strada,
sarà che, in fondo al cammino, chi è viziato e pensa cose sbagliate rimane solo con se stesso,
non ha mezzi per cavarsi fuori dai suoi problemi,
gli stessi che si è causato con le proprie mani:
"ognuno è artefice del proprio destino...",
"si raccoglie ciò che si semina..."

Sarà che tu non c'entri nulla con i viziati,
non c'entri nulla con i maleducati,
non è una colpa bensì una grande virtù...
...essere come sei tu!

Mamy, 4 agosto 2008