giovedì 29 ottobre 2009

Cogli l'attimo [16]


Il tempo vola.
Noi tutti, trascorriamo la maggior parte del tempo, del nostro tempo, a organizzare e pianificare il futuro.
Finchè non ci rendiamo conto che la vita è adesso. È ora. È tutto qui, in un attimo di monotonia di un giorno qualunque.
Un secondo e te la sei persa, quella vita che tanto aspettavi.
Ma allora perchè, una volta colpiti da questa consapevolezza, illuminismo improvviso, chiudiamo gli occhi fingendo di non essercene accorti?
La verità è che la vita è dura. Difficile, imbarazzante a tratti.
E molto spesso fa male. Così preferiamo immaginarci un futuro che debba per forza essere migliore del presente, almeno il nostro.
Oppure ci accomodiamo sotto una calda coperta di ricordi e attimi perduti, di ciò che è stato e non può più essere.
Tutti vogliamo il presente, la vita vera. Voglio dire, la gente dice di volere la vita, cogliere l'attimo...
Ma lo vuole veramente?

Ciò che vorrei io, per questi sedici anni, invece, è poter abbracciare un ultima volta il passato, i ricordi, i rimpianti.
Perchè forse ciò che possiamo abbracciare ci fa meno paura, e, soprattutto, è più facile lasciarlo andare.

venerdì 23 ottobre 2009

Rumori, parole e giorni...


Non si può essere felici e contenti per sempre.
Questo credo, in serate autunnali quando fuori soffia un vento gelido che scompiglia i capelli, le idee e non ti fa dormire.
Non basta una tazza di tè verde, che mi han detto fa miracoli...
Non bastano i sonniferi, anzi, proprio non servono: la vita è la droga più potente al mondo. Ti fa salire fino alle stelle e poi ricadere rovinosamente a terra come nessun altro stupefacente può fare.
Credo pure che non esistano eroi in questo mondo, o perlomeno non sono quelli di cui tanto si parla. Io agli eroi in generale non ho mai creduto. I veri guerrieri sono quelli che ogni giorno si alzano dal letto e affrontano la vita, anche se gli hanno rubato i sogni e il futuro. Quelli che percorrono ugualmente la giornata con un sorriso in faccia, che non lottano per la gloria o la fama ma per la sopravvivenza. Questi sono tra gli umani più coraggiosi che possa mai avere conosciuto.
E ne faccio parte pure io, in fondo. Sono sempre stata una malinconica con la vocazione d'essere allegra.
Talvolta mi sento come le briciole o un'appestata. Che poi la maggior parte delle volte è una sensazione dettata dal fatto che, in effetti, la gente, la maggior parte delle volte vede il diverso come pericoloso. Certo, ti dirà che sei "artista", "folle" o che altro.
Ma se esser diversi significa stare un gradino non dico più sù ma perlomeno più vicino al sole, amare una poesia, un libro, non abbassarsi a certi comportamente decisamente infantili, inutili e alquanto scontati, la solitudine dettata da questa diversità non è negativa, anzi.
La solitudine è da preferirsi mille volte allo squallore di certe persone.
Il fatto è che io, le mie idee, i miei pensieri, non riesco sempre ad esprimerli. Io preferisco scrivere, dipingere, osservare, perchè in questo modo i pensieri, fiori dell'anima non vengono volgarizzati, minimizzati. C'è gente che parla, parla e parla finchè non trova qualcosa da dire. È gente che dovrebbe avere a disposizione cento parole al giorno e basta. È la maggior parte della gente.
Ma gli eroi non ne fanno parte. I veri eroi sono quelli come me, gli appestati.
Quelli che si trovano bene, nel loro silenzio e sorridono.
Io sorrido disgustata nell'osservare questa mia generazione vuota e patetica. Generazione di risatine, pettegolezzi, birre dove a far da regina è una pateticità di cui nemmeno stimo la grandezza, il potere.
Io sorrido superiore a questa gente che crede nel "per sempre".
Il "per sempre" non è che in'illusione.
Io sono per "l'adesso", per queste serate di vento autunnale.