domenica 26 ottobre 2008

Il mio angelo


Alis, che non è una di loro, sogna di nuovo il suo angelo.
Se ne sta rannicchato sul ciglio
del marciapiede di una strada buia e piovosa.
Alle sue spalle c'è un palazzo pieno di luci dorate, persone, alcool e risate-
Ma non ci entra mai. Resta fuori sotto la pioggia.
Le cavità dei suoi occhi e delle sue guance sono piene di ombre.
Quando vede Alis, apre le mani e le allunga verso di lei.
Lei non può più volare, sulla schiena ha solo delle cicatrici
dove le ali non ricresceranno più.
Nel sogno Alis non lo tocca mai,
ma sa precisamente come sarebbe sfiorarlo.

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