martedì 18 agosto 2009

Parlare


Ci sono periodi della nostra vita dove corriamo.
Corriamo continuamente per arrivare da qualche parte, per incontrare qualcuno, per non perdere il treno.
Eppure, in questi periodi, alle volte, per quanto noi ci sforziamo quel treno ci passa davanti.
"Perché?" Buttiamo a terra la nostra borsa, i nostri credi e speranze e ci chiediamo perché. Eppure la risposta a quella domanda ce l'abbiamo bene in chiaro.
Perché possiamo avere il vento contrario, saturno contro, o qualunque altro ostacolo sulla strada che rallenti la nostra corsa ma alle volte, ciò che ci frena, è semplicemente la paura di andare troppo veloci, di esporci troppo.
E parlo per esperienza, io che sono una con la sindrome dell'abbandono, io che più volte ho tentato a fatica di aprirmi e parlare. Parlare di ciò che ero, ciò che mi ha forse portata ad essere come sono ora, sì un passato scomodo e ingombrante che a volte incombe ancora su di me con la sua grande ombra. Una che per questo ha visto molta gente girarle le spalle ed andarsene, abbandonarla se così si suol dire.
Così arriviamo a convincerci che se ignoriamo ciò che ci può rallentare, ciò che ci può far stare male, corriamo più veloci.
Ma, alla fine, ci accorgiamo che in realtà non è così, che non possiamo farci nulla.
Così restiamo accanto ai binari, con un sorriso ebete in faccia ed il cuore colmo, e ci accorgiamo d'avere solamente bisogno di qualcuno con cui potere parlare. Qualcuno che sia lì e che sappia ascoltare, senza giudicare, e senza aver nemmeno bisogno di commentare; qualcuno che non se ne vada.
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno, è di un abbraccio sincero. Di qualcuno che sia in grado di entrare nel nostro mondo, per quanto possa essere oscurato da un passato scomodo.
Qualcuno che non ci abbandoni...
Ma forse, quel qualcuno è già lì ad aspettarci. E noi, beh, noi possiamo prendere il prossimo treno chè un altro ne passa sempre.

giovedì 13 agosto 2009

Pensieri distorti


Se un giorno l'amore non dovesse bastare,
trovami un modo semplice per uscirne
chè ora tremo di vertigine, blu,
zucchero e melassa; mentre i pesci si
librano leggeri nel cielo viola,
di nuvole verdi e pesanti stelle
appesa a fili labili di cuori infranti.

sabato 8 agosto 2009

Piccolo pensiero d'amore


"Questo odio di te,
e ammetter non riesco
o non so capire
chè manchi come l'aria
e mi sento morire."
Alis