domenica 1 febbraio 2009

Zucchero elettronico


Le persone non cambiano. È che col tempo, il tempo le complica un po' di più.
Non perdonerò. Più.
Non mi nasconderò. Non più.
È passato un anno. Da cosa?
Da niente.
Da febbraio dell'anno scorso.
Ora rido. Mi vesto colorata. Studio.
Direi che sto migliorando. Peggiorando? Non sta a me deciderlo.
Forse sono semplicemente un po' più cinica e fredda e distaccata in certe situazioni.
Forse sono più sensibile e ho paura d'esser ferita.
Forse non sono nemmeno io.
Forse.
Se Dio mi volesse in pace mi ci avrebbe fatto.
Mi sembra di viviere una vita preconfezionata.
Dei sentimenti sottovuoto.
Emozioni che sanno di cibo d'ospedale. Di nulla.
È da tanto che non mi arrivano più crisi.
E mi chiedo se non sarebbe meglio liberarsi dal pensare.
Così mi ritrovo drogata da un suono sintetizzato,
l'avreste mai immaginato?
E riaffiora il panico depressivo. Sa di melassa e zucchero, elettronico.
Vivo col pilota automatico, infatti ultimamente rido per niente,
e non mi nascondo più dalla gente.
Mi trovo presente. Sempre assente.
Perchè molte volte una crisi è tutt'altro che folle, è un'eccesso di lucidità.
Ed è tanto che non arrivano più crisi. Botte di vita.
Questo vuoto esploderà.

1 commento:

*Formaggia* ha detto...

Alcune persone cambiano, non radicalemente,ma cambiano. Siamo come un grande pezzo di marmo che con il passare del tempo (insieme alle esperienze che esso porta) si modella. Si creano così diverse opere d'arte di vari stili. Ma non tutte le opere d'arte sono a noi comprensibili...