domenica 4 gennaio 2009

Sola tra la folla



Faccio fatica, veramente.
Pure la penna si rifiuta s'esprimere, d'imprimere su carta questo dolore, questa voragine che sembra non volersi chiudere mai più.
Il dolore di non essere in grado di volare, di queste ali che tanto non ricresceranno.
Non ricresceranno più.
Forse è veramente troppo tardi per delapidare tutto. Per salutare tutti.
Per parlare ancora con tutti. Con lei, con lui.
Il solo pensare a mercoledì mi fa morire.
So già. Testa bassa, capelli sul viso e avanti. Arriverà sera. Molto probabilmente.
È come se non fossi più qui. Se non fossi più io...
E non ci sono scuse che reggono, non più.
Non è vero che scrivo solamente per sfogarmi, era vero tempo fa.
Tempo fa era tutt'altra storia.
E mi vengono i brividi, veramente.
Tremo ai ricordi. A ricordare. Era meglio, gennaio dell'anno scorso.
Quando mi divertivo a pasticciare l'agenda scolastica con frasi delle canzoni degli articolo 31, quando giravamo sotto la pioggia in tre e ci facevamo inzuppare da cima a fondo dalle auto.
Poi febbraio, carnevale, quando mi emozionavo ancora.
Marzo, non mi ricordo molto di marzo... Ah lo sciopero delle officine, forse.
Aprile, quando sprizzavo vitalità da tutti i pori e scrivevo "C'è abbastanza mondo per me?".
Maggio, andavamo spesso a Luga... "Che c'è?" "Non te lo dico."
Giugno, profumo di vacanze estive quando il futuro era una nave tutta d'oro che pregavamo ci portasse via lontano.
Poi arrivò l'estate...
Luglio, il mare, la montagna, le risate e tanta voglia di vivere.
Agosto, le canzoni degli articolo 31 come dici tu "cantate a squarciagola in strada".
Settembre, la nuova vita, lo stress iniziale del liceo.
Ottobre, i quindici e tante lacrime.
Novembre, nuovi amici e tanto vuoto dentro.
Dicembre ...

Perchè quest'analisi? Non lo so.
Ma ricordare mi fa sempre più male.
Non piango più. Faccio veramente fatica.
E sarebbe meglio, sapete?
Se riuscissi ancora a sfogarmi. Ho imparato a sorridere falsamente troppo bene.
Non credo che ci sia un motivo in particolare, qualcosa che mi abbia ridotto così..
Credo piuttosto che siano una miriade di motivi accumulati.
E forse questa è la goccia che fa traboccare il vaso.
Il fatto stesso di rendermente conto comporta un dolore ancora maggiore.
Non sempre uno meno uno fa zero. E il dolore si somma.
Così, ora, mi preparo per mercoledì.
Mi preparo ad indossare la mia logora maschera.

1 commento:

*Formaggia* ha detto...

La gente preferisce chi sorride e ride invece a chi guarda la realtà con occhi obbiettivi...