domenica 28 giugno 2009

Neve a giugno...

E così anche la nostra ribelle si era finalmente decisa, ed era partita.
Era partita sola, con il cuore pieno che sembrava volesse scoppiare da un momento all'altro.
Aveva visto la neve, quel giorno, la neve a giugno...
E quella neve andava a sciogliersi contro le pareti del suo, come già detto (ma scusate perché ultimamente la nostra pazza sembrava dolce come una di quelle caramelle appiccicose di quando era bambina) cu0re.
Così, mentre sola aspettava l'orario di cena, ripensava al sogno che aveva fatto l'atra notte.
Quel sogno dove veniva rincorsa, quel sogno dove non aveva risposto:
"Io sento il mio sangue pulsare in te."
Non aveva risposto a quell'"Alis mi piaci un casino!"
Si era lasciata trascinare via dalla corrente.
Eppure ora le mancava, ecco, aveva avuto il coraggio di ammetterlo a sè stessa: le mancava.
Le mancava come la neve che, tuttavia, aveva avuto la fortuna di vedere: d'estate.
"Anche tu mi piaci!" Sarebbe bastato questo.
Un casino?
Non lo sapeva, ma che volete, la nostra Alis viveva il tempo dei sogni e come aveva detto quell'altro scherzosamente "delle mele"...
No, non lo sapeva se era un casino, o più...
Voi sapete quanto amore avete dentro? Un chilo? Un litro?
Nn lo sapete, eh?!
Sapeva solamente che sentiva il suo sangue pulsare in lei, lo poteva quasi vedere quel sangue che andava a sciogliere la neve di giugno sulle pareti del suo cuore.

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