martedì 23 giugno 2009

Little girl, little girl, why are you crying?

Erano stati cinque giorni pieni. Cinque giorni di vento e nuvole, giorni all'insegna del caos.
E ora come ora faticava a dormire, o crollava all'istante in un sonno senza sogni, mentre "il cielo stava cadendo", così come tutte le sue certezze che andavano dissolvendosi come neve al sole di giugno.
Ella possedeva un cuore che trasudava dolore, come un campo arido dopo un temporale estivo, mentre quegli occhi cristallini come certi cieli del nord si iniettavano di sangue e mostravano la sua anima tappezzata dai sensi di colpa.
Sarebbe partita, quella domenica: scappava per ritrovare sè stessa, lontano da quel caos che tanto le era caro.
È incredibile alle volte come sia il troppo caos a schiacciarci a terra, a lasciarci fissare il mondo con la faccia di chi ha appena visto partire il traghetto...

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