giovedì 18 giugno 2009

Forse cambiati, certo un po' diversi ma con la voglia ancora di cambiare...


Ma sì, iniziamola così quest'estate: testa che gira, gambe che tremano e talvolta nausea.
Perché così mi sento dopo la nottata di ieri. E così provo a dormire, accorgendomi di stare piangendo.
Piango perché tutto è finito così come è cominciato a settembre, per la paura che sia per sempre, ma la paura, in fondo, non esiste.
Essite questa tremenda insicurezza verso tutto, tutti. Esiste da quando nella mia vita non ci sono più le mezze misure, quel grigio che sta bene con tutto? Passato di moda, rilegato in un qualche magazzino e dimenticato.
E no, in effetti non è paura, è che non sono abbastanza forte, per gli addii, per le scelte.
Eppure già mi contraddico: io sono forte, sono piû o meno viva e sono qui, ora. E il futuro non so se ce lo costruiamo noi o se è già prefissato, la seconda opzione mi tranquillizza e mi lascia piombare in un dormiveglia che è tipico di nottate bianche, dove senti " le vene piene di ciò che sei" e non c'è nulla di meglio che essere sè stessi, ora come ora. Anche se ciò potrebbe mettere in discussione tutto il tuo mondo, costruito sulle certezze più stabili, ovvero quelle già prefissate, quelle universali. Bisogna vivere d'eccezioni, per confermarne la regola.
L'errore non esite, la vertià è l'ignoranza degli illusi.

Però credo che tutto ciò non finirà, e chi ha detto che una classe si deve dividere dopo nove mesi sofferti sui libri?
Perché ogni storia ha il suo finale, ma nella vita il finale non è nient'altro che un inizio.

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