domenica 19 luglio 2009

Scappa con me...


Che stare al mondo sia cosa complicata è un dato di fatto, come quello che oramai non si riuscirà a cambiare nulla.
Le mie speranze, i miei più ferrei credi sono crollati sotto il peso di un'esistenza grigia, uniforme e talvolta in difetto.
Ne ho preso consapevolezza in una notte d'autunno, quella in cui sono "morta".
Ho vissuto invano fino ad ora, seduta a guardare il mondo che intorno a me cresceva.
Finché, finché non arrivò il giorno in cui, per la rosa, divenì più doloroso rimaner chiusa anziché sbocciare.
La mia è stata una rinascita brusca e fredda, come tutti gli inizi che ci vengono imposti dalla nostra esistenza per permetterci di elevarci, senza mai sfiorare lontanamente la perfezione.
Non so se ciò sia buona cosa o meno, credo che si possa tuttavia migliorare peggiorando...
Fattostà che sei arrivato tu e hai colto il cambiamento, la rosa in me; tu hai saputo vedermi realmente, trovandomi perfetta nella mia imperfezione.
Quindi, dato che stare al mondo è cosa complicata, vieni con me. Seguimi e prendimi la mano perché non possa perderti.
Abbandona le sconfitte, le cause perse e i sogni mai avverati: son cose pesanti, che non permettono il volo.
Vieni con me, oltre i cadaveri dei sognatori, perdoneremo tutti gli ipocriti e chi sta a guardare e a giudicare; stringimi e vedrai che non ti pungerò.
Seguimi.
Ma non chiedermi dove, perché non lo so.

(Forse entrerà a far parte del mio libro Stairway to heaven)

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